I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi. (Laudato Sì, n.13)
Ci viene chiesto uno sforzo maggiore, un’attenzione più profonda nei confronti dei più bisognosi: un interesse verso coloro che sono disagiati potrebbe portare dei giovani a rivedere la loro visione della Chiesa. Passo dopo passo, avvicinandosi per esempio ad attività di volontariato, potrebbero finalmente avere quell’incontro con il Signore che cambierebbe la loro vita. È dunque necessario
«che la nuova evangelizzazione sia centrata sull’incontro con la persona vivente di Cristo (…) Il primo annuncio deve mirare a far fare questa esperienza sconvolgete ed entusiasmante di Gesù Cristo che chiama e trascina al suo seguito in un’avventura di fede» (Ecclesia in Africa) Un’avventura che deve radicarsi nella storia passata e presente, che deve costruire un futuro sul rispetto ambientale, ma sopratutto umano, religioso,culturale e che abbia come fine ultimo la promozione della pace.
Noi affidiamo la causa della pace specialmente ai giovani. Possano i giovani contribuire a liberare la storia dalle false strade in cui si svia l’umanità. Che peso tremendo da portare per le spalle dell’uomo! Ma, nello stesso tempo, quale meravigliosa ed entusiasmante chiamata da seguire. La preghiera è già in se stessa azione, ma ciò non ci esime dalle azioni al servizio della pace. Non c’è pace senza un amore appassionato per la pace. Non c’è pace senza volontà indomita per raggiungere la pace. La pace attende i suoi profeti. Insieme abbiamo riempito i nostri sguardi con visioni di pace: esse sprigionano energie per un nuovo linguaggio di pace, per nuovi gesti di pace, gesti che spezzeranno le catene fatali delle divisioni ereditate dalla storia o generate dalle moderne ideologie. (Discorso di Giovanni Paolo I ai rappresentanti delle Chiese Cristiane e Comunità Ecclesiali e Religioni mondiali convenuti in Assisi)
Roberto Olivieri
Parrocchia S.S. Pietro e Paolo – GRAVINA