Già la sera del 30 luglio, durante la veglia vocazionale della Gmg, “il Santo Padre aveva affermato con forza: ‘Amici, Gesù è il Signore del rischio, è il Signore del sempre ‘oltre’. Tutto questo è in straordinaria sintonia con lo slogan scelto dalla Chiesa italiana per la prossima Gmpv del 7 maggio 2017: ‘
Alzati, va e non temere'”. Così monsignor Domenico Dal Molin, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni (Unpv), commenta il Messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni “Sospinti dallo Spirito per la missione”. “Un tema essenziale e radicale nell’essere discepoli di Gesù e del Vangelo: il coraggio dell’essere missione”, spiega mons. Dal Molin, che ricorda come Francesco lo aveva già lasciato intuire “nel suo primo Messaggio del 2014, quando delineando i tratti della pedagogia della santità aveva identificato tre sentieri vocazionali da percorrere: lo stupore, la gratitudine e l’adorazione-missione”.
Richiamando un passaggio della Evangelii gaudium, “Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo”, il direttore dell’Unpv conclude: “Papa Francesco dà un colpo d’ala alle nostre vite, per andare al di là di bisogni e desideri, oltre la propria autorealizzazione. ‘Io sono una missione’, e non semplicemente ‘io ho una missione’: la prospettiva viene radicalmente rovesciata, si passa dal piano dell’avere al piano dell’essere.
Essere una missione permanente richiede coraggio, audacia, fantasia e voglia di ‘andare oltre, di andare più in là’”.
Alzati, va e non temere'”. Così monsignor Domenico Dal Molin, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni (Unpv), commenta il Messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni “Sospinti dallo Spirito per la missione”. “Un tema essenziale e radicale nell’essere discepoli di Gesù e del Vangelo: il coraggio dell’essere missione”, spiega mons. Dal Molin, che ricorda come Francesco lo aveva già lasciato intuire “nel suo primo Messaggio del 2014, quando delineando i tratti della pedagogia della santità aveva identificato tre sentieri vocazionali da percorrere: lo stupore, la gratitudine e l’adorazione-missione”.
Richiamando un passaggio della Evangelii gaudium, “Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo”, il direttore dell’Unpv conclude: “Papa Francesco dà un colpo d’ala alle nostre vite, per andare al di là di bisogni e desideri, oltre la propria autorealizzazione. ‘Io sono una missione’, e non semplicemente ‘io ho una missione’: la prospettiva viene radicalmente rovesciata, si passa dal piano dell’avere al piano dell’essere.
Essere una missione permanente richiede coraggio, audacia, fantasia e voglia di ‘andare oltre, di andare più in là’”.
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