L’ultima domenica di giugno è tradizionalmente la «Giornata per la Carità del Papa». Un appuntamento che quest’anno si rinnova domenica 25 giugno e che chiama tutti i fedeli, come auspicato da papa Francesco, a condividere con lui la missione di rendere la Chiesa sempre più «segno di Dio» in mezzo agli uomini. Le offerte raccolte nelle Messe domenicali in tutte le parrocchie saranno destinate a favore del cosiddetto «Obolo di San Pietro», vale a dire «l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi».
«È l’opportunità per metterci al fianco del Santo Padre per arrivare dove lo spinge il cuore», come sottolinea il segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino. Una condivisione di responsabilità che si può assumere anche mediante l’acquisto di Avvenire: chi acquisterà le copie del quotidiano dei cattolici nell’edizione di domenica 25 giugno – in edicola o nella propria parrocchia – contribuirà direttamente alla raccolta nazionale a favore della Carità del Papa, alla quale tra l’altro il giornale dedicherà ampio spazio informativo.
In che modo le parrocchie possono contribuire all’iniziativa? Alla colletta sarà destinato il ricavato delle copie vendute attraverso la “buona stampa”.
«È l’opportunità per metterci al fianco del Santo Padre per arrivare dove lo spinge il cuore», come sottolinea il segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino. Una condivisione di responsabilità che si può assumere anche mediante l’acquisto di Avvenire: chi acquisterà le copie del quotidiano dei cattolici nell’edizione di domenica 25 giugno – in edicola o nella propria parrocchia – contribuirà direttamente alla raccolta nazionale a favore della Carità del Papa, alla quale tra l’altro il giornale dedicherà ampio spazio informativo.
In che modo le parrocchie possono contribuire all’iniziativa? Alla colletta sarà destinato il ricavato delle copie vendute attraverso la “buona stampa”.
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