Schede per il discernimento comunitario in parrocchia
LA PARROCCHIA E LA PAROLA DI DIO
Il Papa definisce la parrocchia come ambito dell’ascolto della Parola . La presente scheda ha come finalità quella di stimolare la riflessione delle parrocchie non solo per verificare la centralità della Parola di Dio e della Scritture, ma anche per stimolare una condivisione e programmazione nella parrocchia e tra le parrocchie della diocesi.
1. In principio la Parola
“La Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere. Il Vangelo parla di un seme che, una volta seminato, cresce da sé anche quando l’agricoltore dorme (cfr Mc 4,26-29). La Chiesa deve accettare questa libertà inafferrabile della Parola, che è efficace a suo modo, e in forme molto diverse, tali da sfuggire spesso le nostre previsioni e rompere i nostri schemi” (EG 22).
Questo principio nella vita della Chiesa è all’origine del discepolato di tutti i fedeli, della convocazione della comunità, della missione e creatività pastorale.
Ci chiediamo innanzitutto:
• Quanto la priorità della Parola è evidente nelle nostre convocazioni, nelle programmazioni o scelte pastorali?
• Cosa potrebbe favorire questo principio fondamentale e cosa lo ostacola?
2. Una comunità in ascolto
La priorità della Parola ci chiede di essere comunità in ascolto. L’ascolto di Dio attraverso le Scritture, la storia, gli uomini è favorito anche da alcune scelte pastorali:
• Quali sono i luoghi e i tempi che favoriscono questo atteggiamento?
• Chi sono coloro chiamati ad essere “l’orecchio attento” della Comunità che si mette in ascolto delle Scritture, della storia e degli uomini?
• Come vengono scelti, formati, accompagnati in questo ministero?
• In che maniera coinvolgono la comunità nell’ascolto?
• Cosa rende più difficile l’ascolto?
3. L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo
Il Concilio ricordando le parole di S. Girolamo ha invitato tutti i fedeli ad avere un contatto continuo con le S. Scritture (cf. LG 25).
Ci ricorda papa Francesco: “Non solamente l’omelia deve alimentarsi della Parola di Dio. Tutta l’evangelizzazione è fondata su di essa, ascoltata, meditata, vissuta, celebrata e testimoniata. La Sacra Scrittura è fonte dell’evangelizzazione. Pertanto, bisogna formarsi continuamente all’ascolto della Parola. La Chiesa non evangelizza se non si lascia continuamente evangelizzare. È indispensabile che la Parola di Dio «diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale». La Parola di Dio ascoltata e celebrata, soprattutto nell’Eucaristia, alimenta e rafforza interiormente i cristiani e li rende capaci di un’autentica testimonianza evangelica nella vita quotidiana. Abbiamo ormai superato quella vecchia contrapposizione tra Parola e Sacramento. La Parola proclamata, viva ed efficace, prepara la recezione del Sacramento, e nel Sacramento tale Parola raggiunge la sua massima efficacia” (EG 174).
Ci chiediamo:
Quali sono i luoghi e i tempi ordinari della proclamazione, annuncio e ascolto della Scrittura nella vita della parrocchia? Cosa potrebbe favorire un più attento ascolto e una maggiore assimilazione?
Sembrano ancora attuali le considerazioni dei vescovi negli anni 70 circa la separazione tra l’annuncio della parola e i sacramenti: “Troppo spesso i sacramenti sono stati considerati come momenti separati, se non proprio autonomi, con ripercussioni assai negative sulla formazione della coscienza e della mentalità degli stessi fedeli. Essi infatti possono essere indotti a ritenere che altra cosa sia l’annuncio della Parola, e altra cosa i sacramenti; e a intendere l’annuncio come semplice trasmissione di una dottrina e di norme morali, i sacramenti come un complesso di riti, di cui sfugge il significato vero; nell’un caso e nell’altro, elementi a se stanti, e spesso senza riflessi di rilievo nella vita concreta dei singoli” (Evangelizzazione e sacramenti 11).
• Cosa favorisce o può favorire la riscoperta di questo legame tra la Parola e i sacramenti?
Quali sono i luoghi e i tempi straordinari della proclamazione, annuncio e ascolto della Scrittura nella vita della Parrocchia? Ci sono state iniziative che hanno favorito la conoscenza della Scrittura? Quali sono stati i punti di forza? Quali i punti di debolezza? Quale iniziative potrebbe essere proposta dagli uffici pastorali diocesani, dalle zone pastorali o parrocchie a tale proposito?
Il papa indica due atteggiamenti nei confronti della Scrittura: la conoscenza e l’ascolto nella preghiera.
175. Lo studio della Sacra Scrittura dev’essere una porta aperta a tutti i credenti.[136] È fondamentale che la Parola rivelata fecondi radicalmente la catechesi e tutti gli sforzi per trasmettere la fede. L’evangelizzazione richiede la familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le diocesi, le parrocchie e tutte le aggregazioni cattoliche propongano uno studio serio e perseverante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria. Noi non cerchiamo brancolando nel buio, né dobbiamo attendere che Dio ci rivolga la parola, perché realmente «Dio ha parlato, non è più il grande sconosciuto, ma ha mostrato se stesso». Accogliamo il sublime tesoro della Parola rivelata.
152. Esiste una modalità concreta per ascoltare quello che il Signore vuole dirci nella sua Parola e per lasciarci trasformare dal suo Spirito. È ciò che chiamiamo “lectio divina”. Consiste nella lettura della Parola di Dio all’interno di un momento di preghiera per permetterle di illuminarci e rinnovarci. Questa lettura orante della Bibbia non è separata dallo studio che il predicatore compie per individuare il messaggio centrale del testo; al contrario, deve partire da lì, per cercare di scoprire che cosa dice quello stesso messaggio alla sua vita. La lettura spirituale di un testo deve partire dal suo significato letterale. Altrimenti si farà facilmente dire al testo quello che conviene, quello che serve per confermare le proprie decisioni, quello che si adatta ai propri schemi mentali. Questo, in definitiva, sarebbe utilizzare qualcosa di sacro a proprio vantaggio e trasferire tale confusione al Popolo di Dio. Non bisogna mai dimenticare che a volte «anche Satana si maschera da angelo di luce» (2 Cor 11,14).
• Cosa potrebbe favorire nel popolo di Dio lo studio e l’ascolto orante della Scrittura?
Per l’assemblea di lunedì, oltre a rispondere alle suddette domande, condividiamo eventuali proposte pastorali o suggerimenti.
Il verbale dell’assemblea parrocchiale va inviato a comunicazioni@diocesidialtamura.it .