Giornata Missionaria. Ricchiuti ai giovani: andiamo insieme tra i vostri coetanei

Parrocchia e Parola di Dio. Scheda per il laboratorio comunitario
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20 Ottobre 2018
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Carissimi,
torno a scrivervi, all’inizio del nuovo Anno Pastorale, in occasione della 92 a giornata Missionaria Mondiale, mentre la nostra preghiera è rivolta a Dio per il Sinodo dei Giovani, che Papa Francesco sta celebrando a Roma con i delegati, cardinali, vescovi, sacerdoti e laici di tutto il mondo, per riflettere sul delicato rapporto tra la fede, la comunità ecclesiale e il mondo giovanile. Pertanto, se da una parte il nostro sguardo è invitato ad allargarsi sul mondo, a distendersi oltre i nostri confini, a prospettare orizzonti nuovi di evangelizzazione e di fraternità con i popoli di ogni nazione e continente, dall’altra siamo spronati a intraprendere nuove strade e a cercare di sintonizzare le nostre frequenze, spesso interrotte o con segnali intermittenti, con quelle delle ragazze e dei giovani che cercano da noi i segni di una fede che spalanca i cuori e suggerisca le ragioni della speranza.
Permettetemi, carissimi amiche e amici di questa amata Chiesa Diocesana, di rivolgermi in modo particolare a loro; sì, ai più giovani delle nostre Comunità e a coloro che, lontani per diversi motivi, saranno raggiunti da queste parole, che vogliono essere una mano tesa verso ciascuno di loro, ma soprattutto il desiderio di metterci in ascolto delle loro domande, dei loro dubbi, delle loro paure, per proporci ancora una volta come compagni di viaggio nell’avventura gioiosa e spesso faticosa della loro vita.

Ho riflettuto sul tema che Papa Francesco ha consegnato a tutta la Chiesa per questo mese missionario: “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti”. Giovani e Vangelo: un binomio che sembra apparentemente stridere, eppure continua ad essere quel volto di Chiesa che desideriamo e quella doppia faccia dell’unica moneta credibile davanti all’umanità, che vede in loro i semi del suo futuro e nel Vangelo le radici salde per una crescita umana integrale e la bussola che orienta i passi della vita quotidiana.

Cari amici, la prima “terra” di evangelizzazione da raggiungere siamo noi, sono i nostri cuori e le nostre scelte. È a noi che dobbiamo ripetere quel nome che dà salvezza e rafforza la fiducia, che è il nome di Gesù. Solo nella sua Parola, ascoltata e meditata, cercata e amata, potete trovare le risposte alle domande segrete e spesso indecifrabili che vi abitano. Non vi scoraggiate davanti alla consapevolezza delle vostre fragilità: c’è un Dio che vi apprezza per quello che siete e ama non quello che potenzialmente potreste fare, ma ciò che ogni giorno riuscite ad essere.
So quanto è difficile scavare dentro di sé, forse per la paura di un buio che può soffocare. Ma la certezza che quegli angoli oscuri, che non si vogliono raggiungere, sono abitati da Dio, dalla sua misericordia; e che, mentre lo cercate, Egli è là che vi aspetta – dove voi non vi riconoscete – come buon samaritano … per versare sulle vostre ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza (cfr. Prefazio Comune VIII).

Allora, non aspettate la grandiosità di un Dio potente, ma riconoscete nelle vostre periferie la forza di un Dio mite, che vi rivolge parole di tenerezza e vi invita ad una relazione nuova, fondata sulla conoscenza di Lui nella Parola celebrata e nel Pane spezzato.
“La Chiesa ha bisogno di voi!”. Ve l’ha ripetuto il Papa in diverse occasioni e, oggi, ve lo ripeto anch’io; e aggiungo che la società vi guarda con grande fiducia e notevoli attese. Non ci spaventa la vostra criticità; anzi, aiutateci ad essere all’altezza dei vostri sogni, a sognare con voi la presenza di una Chiesa audace e profetica, aperta sempre alle nuove vie dello Spirito, capace di dialogare con voi e, utilizzando i vostri linguaggi, di parlare a voi, per rendervi responsabili di un mondo che è già nelle vostre mani.
Incontrate Cristo e desiderate la vita piena. Andiamo insieme tra i vostri coetanei, per ascoltare quel grido “che non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza”, ma riconosce nell’altro sempre un dono.

Prima di concludere voglio esprimere la mia gratitudine a quanti ogni anno si dedicano all’animazione missionaria delle nostre Comunità: al Direttore e all’Equipe dell’Ufficio Missionario Diocesano, e a tutti coloro che promuovono iniziative e progetti di sensibilizzazione e aiuto ai missionari sparsi nel mondo. Con gioia vi comunico che l’anno scorso sono stati raccolti nella nostra Diocesi, e destinati alle Pontificie Opere Missionarie, ben 21.833,51 euro, mentre incoraggio una rinnovata generosità in questo anno che abbiamo appena iniziato.
A tutti auguro di essere “contagiati” dall’amore di Dio, l’unico che ci fa sentire pienamente uomini e donne e ci spinge a condividere il cammino di una umanità che chiede un barlume di luce, quella del cielo, lungo i sentieri di questa storia.
A voi giovani uno speciale abbraccio e a tutti una benedizione!

Altamura, 18 ottobre 2018, Festa di San Luca, Evangelista

 Giovanni, Vescovo

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