L’imperdibile evento, impreziosito da un’ottima presenza di pubblico, ha visto la partecipazione tra gli altri di Don Paolo Dantile, ordinato presbitero nella serata di ieri, e degli accoliti Michele Azzolino e Domingo Ariano, entrambi futuri novelli diaconi della Diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti che hanno deciso di consacrarsi per sempre al servizio di Dio e di seguire con fede e passione le orme del Signore. Tre giovani ragazzi, tre differenti storie da raccontare, un’unica scelta di vita. Quella stessa vita per la quale Zain, il protagonista del film proiettato domenica scorsa, un ragazzino dodicenne appartenente a una famiglia molto numerosa (vero rifugiato siriano), decide di far causa ai suoi genitori rei di averlo messo al mondo, dopo essere fuggito dalle loro grinfie ed essere stato condannato a cinque anni di prigionia per aver commesso un crimine violento.
La splendida e commovente pellicola di Labaki è stata capace di coinvolgere lo spettatore sino a quasi a togliergli il respiro, di far riflettere, di indurre costantemente i presenti a porsi numerose domande, portando alla luce ineludibili questioni di pianificazione familiare e trattando aspetti di vita tanto delicati quanto strettamente attuali. L’infanzia maltrattata, il ruolo genitoriale, i migranti, i confini tra gli stati, la necessità di possedere dei documenti se si vuole essere considerati come esseri umani a cui si possa dedicare attenzione, la Dichiarazione dei Diritti dei bambini: queste solo alcune delle tematiche affrontate sontuosamente dalla regista libanese nella sua opera cinematografica.
L’evento non ha deluso le aspettative della vigilia e ha regalato ai presenti una serata unica e suggestiva.
A cura di Michele Laddaga