Domenica 15 novembre 2020, si celebrerà la quarta Giornata mondiale dei poveri, indetta da Papa Francesco al termine del Giubileo nel 2016.
“Il grido silenzioso dei tanti poveri deve trovare il popolo di Dio in prima linea, sempre e dovunque, per dare loro voce, per difenderli e solidarizzare con essi davanti a tanta ipocrisia e tante promesse disattese, e per invitarli a partecipare alla vita della comunità”. Lo scrive il Santo Padre, nel messaggio per la Giornata mondiale dei poveri, in programma come detto domani e incentrata sul tema “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32).
La Giornata mondiale dei poveri rappresenta un’occasione per renderci conto che nel mondo non governa il caso, ma le scelte che le persone fanno. Si tratta di un’occasione importante, utile per evidenziare la dignità e la responsabilità della libertà che a tutti appartiene. “Il Papa – commenta don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – ritorna su temi a lui cari. Quali l’invito a superare le barriere dell’indifferenza e la globalizzazione dell’indifferenza. L’indagine sulla sapienza condotta dall’autore del libro del Siracide tende alla ricerca di ciò che è capace di rendere gli uomini migliori. E questa indagine si svolge in un particolare periodo di criticità del popolo. Per cui il primo pensiero, preoccupazione dell’autore è quella di affidarsi a Dio. Anche oggi la pandemia ci sta mettendo a dura prova. Eppure in ogni povertà si ha l’opportunità d’incontrare il Signore, come lui stesso ci ha detto. Tutti sentiamo il bisogno di una mano tesa. Tutti sperimentiamo povertà e fragilità. Nello stesso tempo tutti comprendiamo che possiamo essere portatori di speranza per gli altri. Come sempre dunque una realtà di crisi può costituire anche, con la grazia di Dio e l’impegno degli uomini, occasione di crescita”.