Ma cinque anni fa cominciava anche il forte impegno della famiglia a non dimenticare, a trasformare quella drammatica e ingiusta morte in un percorso di riscatto. “In quella situazione poteva trovarsi chiunque, un figlio, un fratello, un padre – spiega la sorella Lea – È successo a casa nostra, non in una città lontana. Questo vogliamo che i ragazzi capiscano. Per questo abbiamo pensato di fare qualcosa per la nostra città e anche per noi”.Sport, gioco vero, non azzardo. In particolare il progetto del “Centro sportivo Domenico Martimucci- DM10” (10 era il numero della sua maglia, lo stesso di Zidane) e che su 8mila metri quadrati ospiterà due campi di calcio a 5, uno di beach volley, una pista di atletica, un area fitness attrezzata all’aperto, gli spogliatoi, affiancati ad un parco meditativo. Il progetto ha vinto un bando regionale per impianti sportivi privati da 100mila euro ma l’importo complessivo dei lavori supera i 500mila.
Così la parrocchia e l’associazione stanno aprendo una raccolta fondi in crowdfunding, ma già ci sono state diverse donazioni di alberi e bordure, molti professionisti hanno donato il loro tempo per redigere il progetto, e altri hanno donato o prestato attrezzature per gli scavi. “È lo spirito di condivisione – riflette Lea -. È un progetto partito dai desideri dei bambini. La comunità parrocchiale è giovanissima e molto grande, raccoglie più di 4mila famiglie. Tutti come possono partecipano attivamente a questa nostra avventura perché lo sport unisce, e il rispetto delle regole è fondamentale per crescere inseguendo gli ideali di legalità e, perché no, anche di bellezza”.
Per questo è stato chiesto ai bambini di disegnare cosa avrebbero desiderato nel parco. E sono arrivati più di 100 disegni. Inoltre l’associazione ha già avuto le autorizzazioni per realizzare un murales decorativo a tema antimafia sociale, che avrà per soggetto Domi e che “oltre ad abbellire le pareti degradate di una palazzina popolare in periferia servirà a far riflettere”.