«Metto per iscritto questi pensieri all’indomani del primo anniversario dell’incontro sul Mediterraneo tenutosi a Bari e con la presenza di Papa Francesco che nella Basilica di San Nicola usò parole forti per denunciare l’ipocrisia di quanti predicano la pace e continuano a produrre armi. Purtroppo il Mediterraneo, insieme alla via balcanica, continua ad essere un mare monstrum, per quanti sono in fuga da ingiustizie sociali, violenza e negazione dei fondamentali diritti umani». Si apre con queste parole il messaggio scritto dal nostro Arcivescovo e presidente nazionale di Pax Christi, Mons. Giovanni Ricchiuti, lo scorso 24 Febbraio 2021 giorno in cui ricorre l’anniversario della morte del Beato Josef Mayr-Nusser, condannato a morte perché si rifiutò di ubbidire a Hitler (24-2-1945).
«Josef Mayr-Nusser – spiega Ricchiuti – disse il suo coraggioso ed eroico NO a Hitler e la Chiesa lo ha beatificato a Bolzano nel 2017. Vi scrivo rendendo insieme con voi memoria orante per le tre vittime dell’attentato in Congo: l’ambasciatore italiano, il carabiniere e il loro autista, e mettendo in rilievo la situazione drammatica della guerra civile in Congo, soprattutto per quanto ci ha narrato il nostro Gianni Novello, che sino ad oggi ha mietuto milioni e milioni di vittime. Però – precisa – sono giorni di speranza, pur nella complessa e difficile situazione mondiale pandemica, se pensiamo per un momento a quanto è accaduto il 22 gennaio u.s., giorno dell’entrata in vigore del Trattato per la Messa al Bando delle Armi Nucleari, con tante e autorevoli dichiarazioni di donne, di uomini, di rappresentanti religiosi, di associazioni e movimenti per un evento davvero significativo per la pace nel mondo».
«E poi, nel prossimo mese di marzo – aggiunge l’Arcivescovo – il viaggio di Papa Francesco in Iraq, a distanza di 30 anni dalla Prima Guerra del Golfo, per una presenza di pace in quel territorio provato da anni di guerra, di violenza e di attentati. E noi di Pax Christi, Consiglio Nazionale, Aderenti, Mosaico di pace con la sua redazione e i tanti e importanti contributi, continuiamo a camminare con le nostre iniziative e campagne per quella formazione ed educazione alla pace. Siamo attesi in questo anno 2021 dall’Assemblea e dal Congresso, eventi che desideriamo vivere con partecipazione, in presenza o a distanza vedremo, per guardare al nostro essere movimento o associazione con speranza e con fiducia. Ci sono segnali di una presa di coscienza, soprattutto ecclesiale italiana, vescovi, presbiteri e comunità parrocchiali, e di una nuova attenzione a temi che non possono e non devono restare ai margini della pastorale, dell’annuncio del vangelo e della testimonianza cristiana».
In cosa al Messaggio, il suo appello: «E poiché siamo in Quaresima è bello poter pensare ad una conversione non solo personale ma della vita politica, sociale, scolastica e relazionale in un nuovo modo di pensare e di agire. In questa direzione si inserisce l’invito a ogni Punto Pace e a ogni singolo aderente, di cercare di incontrare il proprio Vescovo chiedendo che il tema del disarmo – in particolare del disarmo nucleare a l’adesione al trattato entrato in vigore lo scorso 22 gennaio – diventi un tema di riflessione nelle comunità cristiane e si alzi sempre più forte la richiesta al nostro Governo perché aderisca a questo Trattato. Quanto prima metteremo a disposizione del materiale , oltre a quello già diffuso, perché si possa lavorare insieme in questa direzione. Come detto il rappresentante della S. Sede oggi, in un messaggio alla Conferenza di Ginevra: «Il disarmo è un imperativo etico, non un optional».