Oggi, 11 luglio 2021, ricorre la Domenica del Mare che ogni anno è occasione per ricordare gli 1,7 milioni di lavoratori dell’industria marittima, ma anche i tanti cappellani e volontari della Stella Maris che continuano ad offrire il loro supporto, ad ogni latitudine. “Il mondo si è fermato, ma le navi non hanno mai smesso di trasportare da un porto all’altro attrezzature mediche e medicinali essenziali per sostenere la lotta contro la diffusione del virus”, ha ricordato il cardinale Peter K.A. Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel Messaggio per la Giornata.
In questo 2021, la ricorrenza “è motivo di preghiera e di riflessione”, sottolinea da parte sua don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Apostolato del mare della CEI. “Siamo soliti pensare al mare in termini di vacanze e di turismo. C’è una bellezza che attrae e rigenera. Tuttavia – rileva don Bignami – questa domenica non dovrà farci dimenticare le tragedie del mare: gli immigrati morti in viaggio di speranza, i marittimi su cui hanno pesato i mesi di pandemia, l’inquinamento di plastica dell’ambiente marino”.
“Siamo interpellati a vivere il mare come esperienza di fraternità e di ecologia integrale”, afferma il direttore dell’Ufficio CEI secondo il quale “troppe ingiustizie fanno chiudere gli occhi”. “Uno sguardo di giustizia – è la sua conclusione – può nascere da una fede che riconosce il dono di Dio e l’interdipendenza tra i popoli”.
La Giornata è nata in Inghilterra nel 1975 per iniziativa dell’Apostolato del Mare, della Mission to Seafarers e della Sailors’ Society, ma ha poi assunto una dimensione internazionale ed ecumenica. In Italia sarà celebrata in modo particolare a Savona, con la Santa Messa che sarà trasmessa in diretta su RaiUno a partire dalle 10.55.
Le parole di Papa Francesco, pronunciate nelle ultime due domeniche durante la preghiera dell’Angelus, scuotono le nostre coscienze e chiedono di guardare con lucidità alle tragedie che continuano a verificarsi nel Mare Nostrum. “Il Mediterraneo è diventato – ha detto il Papa – il cimitero più grande dell’Europa”, aggiungendo, nelle domeniche successive: “Apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza!”. Di fronte a questo dramma, su impulso della Presidenza della CEI, viene rivolto un invito alle comunità ecclesiali: non dimenticare quanti hanno perso la loro vita mentre cercavano di raggiungere le coste italiane ed europee.
La proposta è quella di leggere in tutte le parrocchie la seguente preghiera dei fedeli, domenica 11 luglio, in occasione della festa di San Benedetto, patrono d’Europa:
Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di la delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di San Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo.