Nella giornata di domani, giovedì 18 novembre 2021, è in programma a Gravina in Puglia la presentazione dei risultati del prezioso Fondo musicale manoscritto della Biblioteca Capitolare Finia.
L’appuntamento diocesano avrà inizio alle ore 17.00, in piazza Notar Domenico, 0 e si aprirà con i saluti dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti e del presidente del Capitolo Cattedrale di Gravina, Mons. Saverio Paternoster. Previsti, nel corso della serata, gli interventi del prof. Prof. Franco Chiarulli e della dottoressa Maria Grazia Melucci, direttrice della biblioteca del Conservatorio di Bari e docente di Bibliografia musicale.
Il Fondo musicale conservato nella Biblioteca Diocesana FINIA di Gravina è molto consistente: si tratta di 516 manoscritti musicali che abbracciano un arco di tempo che va dalla metà del’700 ai primi anni del ‘900. A questo Fondo già cospicuo si sono poi aggiunti altri 167 manoscritti provenienti dal monastero di S. Maria delle Domenicane di Gravina e dalla “Casa Madre” delle Suore del Sacro costato, sempre di Gravina. Tra i musicisti, la maggior parte maestri di Cappella, i più rappresentativi sono:
Can.co Pietro Bartilomo, Can.co Domenico Digiesi, Giacomo Lapolla, Salvatore Fighera, Geremia Gizzi, Filippo Gramegna, Erennio Gammieri, Alfonso Caccianini, Giuseppe Peruzzi, M° Zuccinetti, Giuseppe D’Agostino e molti altri. La maggior parte delle composizioni sono a carattere sacro, destinate sia alla liturgia quotidiana (inni, canti sacri, antifone, invocazioni ecc …) sia alla liturgia solenne per le maggiori feste dell’anno liturgico (Natale, Pasqua, Corpus Domini, Settimana Santa) e della festa patronale. Queste ultime, com’era prassi comune nelle Cattedrali, erano composte per solisti, coro, con accompagnamento di organo e orchestra (con un organico orchestrale con più di 20 strumenti).
Oltre alle composizioni di carattere sacro ci sono anche molte composizioni a carattere ricreativo sia vocali (liriche, arie, duetti per canto con accompagnamento di pianoforte, cembalo o organo, sia strumentali (Valzer, Polka, Mazurca, sonate, sonatine), esercizi, per la diteggiatura, studi per tastiera. A queste composizioni vanno aggiunti manoscritti per lo studio: solfeggi parlati e cantati per le varie voci, elementi di teoria musicale esercizi per l’armonizzazione del basso, partimenti. Nei monasteri lo studio della musica e la pratica musicale erano attività importanti.
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