Quest’oggi, 1° Maggio 2022, si celebra la 98ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Ateneo.
La Giornata per l’Università Cattolica è strettamente correlata alla beatificazione – svoltasi nella giornata di ieri – di Armida Barelli, cofondatrice dell’Ateneo. La ricerca d’eccellenza, il servizio reso al bene comune, il grande impegno nel corso della pandemia: tutto questo è reso possibile grazie al legame dei cattolici italiani con il loro Ateneo. La Giornata per l’Università Cattolica si celebra per richiamare l’attenzione delle comunità cristiane italiane, delle componenti sociali e culturali sull’impegnativo ruolo che questa istituzione svolge.
Questa Giornata richiama un fatto storico particolare: il 7 dicembre 1921 veniva inaugurata l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il punto di arrivo di un desiderio a lungo coltivato nel Movimento cattolico. In quella occasione un’unica donna prende la parola tra autorità ed esponenti ecclesiastici: è Armida Barelli, cofondatrice e “cassiera” che comunica le cifre necessarie per la vita del nuovo Ateneo e dice quanto si faccia conto sulla cattolicità italiana. Attorno alla nuova Università la Barelli, che verrà proclamata beata il 30 aprile, dà vita ad un’Associazione di Amici: una novità assoluta. Un’Università che nasceva non per opera dello Stato o della Chiesa, ma dalla libera iniziativa di un gruppo di persone radicato in un movimento laicale vivo e ramificato.
Nel 1923 si sperimenta una questua nelle diocesi italiane: è la Giornata universitaria, resa ufficiale l’anno seguente per l’insistente richiesta di Armida Barelli a Pio XI. Attraverso la Gioventù Femminile di Azione Cattolica, viene celebrata in tutte le diocesi. Il suo gettito servirà, per lunghi anni, a coprire gran parte del bilancio dell’Ateneo, mostrando come i cattolici italiani ne fossero i veri committenti. La Barelli organizza personalmente la rete di sostegno predisponendo il materiale illustrativo da inviare nelle parrocchie. Perfino negli anni di guerra fu possibile raccogliere fondi per rimediare ai danni dei bombardamenti L’Associazione e la Giornata assicurano così una base popolare all’Università, aggiungendo alla popolazione universitaria, una nuova categoria, non più solo docenti, studenti, laureati, personale amministrativo, ma gli “Amici”. Persone, spesso umili e persino prive di istruzione, ma motivate: un popolo intero che si stringe intorno all’Ateneo e se ne sente parte e lega l’Università fondata a Milano all’intera penisola.
Nel 1923 si sperimenta una questua nelle diocesi italiane: è la Giornata universitaria, resa ufficiale l’anno seguente per l’insistente richiesta di Armida Barelli a Pio XI. Attraverso la Gioventù Femminile di Azione Cattolica, viene celebrata in tutte le diocesi. Il suo gettito servirà, per lunghi anni, a coprire gran parte del bilancio dell’Ateneo, mostrando come i cattolici italiani ne fossero i veri committenti. La Barelli organizza personalmente la rete di sostegno predisponendo il materiale illustrativo da inviare nelle parrocchie. Perfino negli anni di guerra fu possibile raccogliere fondi per rimediare ai danni dei bombardamenti L’Associazione e la Giornata assicurano così una base popolare all’Università, aggiungendo alla popolazione universitaria, una nuova categoria, non più solo docenti, studenti, laureati, personale amministrativo, ma gli “Amici”. Persone, spesso umili e persino prive di istruzione, ma motivate: un popolo intero che si stringe intorno all’Ateneo e se ne sente parte e lega l’Università fondata a Milano all’intera penisola.
Materiali per la Giornata:
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