Gravina in Puglia è pronta a rinnovare con devozione il suo atto di fede in onore di San Michele delle Grotte, difensore del popolo cristiano e a chiedere la sua intercessione in questo tempo di conflitti in Europa e nel mondo.
Le celebrazioni entreranno nel vivo nel pomeriggio odierno, nella splendida cornice della Chiesa rupestre dedicata al Santo, con la solenne celebrazione eucaristica delle 17.00 presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti . Domani, invece, nel giorno di festa ritorna – dopo due anni di stop causa Covid – il tradizionale appuntamento con la Solenne Processione.
Cenni storici sul culto di San Michele delle Grotte
La festa di San Michele delle Grotte rappresenta da sempre un appuntamento con la storia per la città del grano e del vino: una manifestazione popolare molto sentita dall’intera comunità gravinese che annualmente si reca presso la chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, ubicata nell’antico rione di Fondovico.
La chiesa venne scavata in un unico ed enorme masso di tufo probabilmente tra l’VIII e il X secolo, annettendo anche altre piccole grotte nei pressi dell’aula principale. In una di queste, secondo la leggenda, si consumò l’eccidio dei gravinesi da parte dei Saraceni durante la terza incursione nel 999, evento ricordato da un’epigrafe posta sulla parete della stessa grotta. I teschi e ossa umane qui visibili, tuttavia, più probabilmente appartengono a cadaveri traslati qui nel corso del XVII-XVIII secolo.
I resti dei martiri gravinesi sono stati conservati nella chiesa fino alla fine del Novecento, prima di essere trasferiti, insieme ai resti rinvenuti nella cripta di San Marco, in parte nell’ossario del cimitero comunale e in altra parte nella chiesa di San Bartolomeo.
L’8 Maggio di ogni anno si ricorda la leggendaria apparizione di San Michele in una grotta di Monte Sant’Angelo.