97 a Giornata Missionaria, Ricchiuti: «La nostra missionarietà ha come sorgente l’ascolto della Parola di Dio»

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«… E FINO AGLI ESTREMI CONFNI DELLA TERRA» (At 1, 8)

Messaggio

per la 97 a Giornata Missionaria Mondiale

(22 ottobre 2023)

 

Sorelle e fratelli carissimi, Popolo di Dio in cammino nella nostra amata Chiesa diocesana,

anche quest’anno desidero inviarvi il mio Messaggio in occasione della 97a Giornata Missionaria Mondiale, che si celebrerà domenica 22 ottobre p.v. Lo faccio, mentre con i fratelli Vescovi pugliesi e alcuni Presbiteri stiamo vivendo i nostri annuali Esercizi Spirituali, in un clima di fraternità e di preghiera.

Guidati da un predicatore, stiamo meditando il libro di Giona, ricordando questo uomo-profeta, inviato da Dio a Ninive, una grande metropoli di quel tempo, per invitare i suoi abitanti a cambiare stile di vita, convertirsi e ricevere i doni della misericordia e della benevolenza del Signore.

Purtroppo, sono giorni ancora segnati dal conflitto russo-ucraino, che sembra non avere mai fine, e dalle altre guerre che sono nel mondo, cui si aggiungono, da sabato 7 ottobre u.s., le tristi notizie che arrivano dalla Terra Santa, terra insanguinata dall’odio e dalla violenza tra palestinesi e israeliani, conflitto iniziato nel lontano 1948 e tutt’ora in corso con migliaia di vittime, feriti e devastazioni. Coincidenza provvidenziale, però, vuole che vi scriva oggi, 11 ottobre, memoria di San Giovanni XXIII, a 61 anni dall’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II e a 60 anni dall’enciclica Pacem in terris. Continuiamo a pregare per la pace nel mondo!

Mettiamoci ancora una volta, sorelle e fratelli, in ascolto di quelle parole che il Risorto ebbe a dire ai suoi apostoli, mentre ascendeva al cielo: “avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme … e fino agli estremi confini della terra” (At 1, 8).

Pongo a me stesso e a tutti voi due domande: ma come e da dove partire?

A queste domande ci aiuta a rispondere il titolo che Papa Francesco ha dato al Suo Messaggio per questa Giornata Missionaria Mondiale, “Cuori ardenti, piedi in cammino”, commentando in senso missionario il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-55). Nella sua riflessione, infatti, il Papa mette in rilievo: “La Parola di Dio illumina e trasforma il cuore della missione; Gesù nell’Eucaristia è culmine e fonte della missione; L’eterna giovinezza di una Chiesa sempre in uscita”.

Tornano alla mia memoria le parole con cui un pellegrino russo dà inizio ad un suo cammino di ricerca del senso della preghiera e dice: “I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna del camiciotto, la Sacra Bibbia. Null’altro” (da Racconti di un pellegrino russo, 1853).

La nostra missionarietà, quella quotidiana che viviamo come desiderio di raccontare il nostro credere nel Cristo Risorto là dove viviamo, operiamo e ci relazioniamo, ha come sorgente l’ascolto della Parola di Dio: un ascolto che deve non solo far ardere, ma incendiare i nostri cuori, per essere luce e calore per questo nostro mondo, che molte volte sembra far affidamento soltanto su parole svuotate di umanità e di fraternità. Sì, il Vangelo ha parole “scomode”, ma sono le parole del Signore, che sanno di eternità di amore.

Lungo il cammino, viviamo l’Eucaristia, “sosta che ci rinfranca”, dove spezziamo il pane che è Cristo, pane della via e della vita, per condividerlo con i poveri del mondo, perché nella giustizia e nella pace ritrovino la speranza di un possibile mondo altro, in attesa che questo cammino ci faccia giungere al “cielo nuovo” e alla “terra nuova”.

E, poi, andiamo lontano, ai confini del mondo, come da sempre la Chiesa ha ritenuto di obbedire al comando di Gesù nelle varie esperienze storiche della “missione alle genti”, che la vede oggi “diffusa su tutta la terra”, grazie alle tante donne e ai tanti uomini innamorati del Vangelo che, lasciando tutto, hanno seguito il Signore per farLo conoscere là dove era sconosciuto, anche a costo della loro vita.

La nostra diocesi vede la presenza di Religiose e di Presbiteri (cui va la nostra gratitudine per la loro presenza), provenienti dai Paesi di missione, così come Religiose e Religiosi originari delle nostre città sono a tutt’oggi in quelle terre annunciatori del Vangelo. È stato bello in questi primi giorni di ottobre ricevere ad Altamura la visita di un loro Vescovo, il Cardinale Arcivescovo di Kigali, accompagnato da due Presbiteri, con i quali abbiamo parlato e pregato insieme per le Missioni.

Ricordiamoci di questi missionari, preghiamo per loro e con generosità apriamo le nostre mani, per sostenerli e aiutarli, come scrive ancora Papa Francesco: “A questo movimento missionario tutti possono contribuire: con la preghiera e l’azione, con offerte di denaro e di sofferenze, con la propria testimonianza. Le Pontificie Opere Missionarie sono lo strumento privilegiato per favorire questa cooperazione missionaria a livello spirituale e materiale”. L’anno scorso la nostra Diocesi ha raccolto la somma di 16.000 euro, per la quale sono a ringraziarvi e, allo stesso tempo, a sollecitare per questo 2023 una maggiore generosità, per quanto possibile. Un grazie va in tal senso all’Ufficio diocesano per la cooperazione missionaria.

Ci affidiamo all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, e di S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, patrona delle Missioni, perché con cuori ardenti e piedi in cammino raggiungiamo gli estremi confini della terra, per raccontare la gioia e la bellezza del Vangelo!

Vi abbraccio e vi benedico!

 

Santa Cesarea Terme, Oasi dei Martiri Idruntini, 11 ottobre 2023, Memoria di San Giovanni XXIII

 

Scarica il Messaggio del Vescovo

 

 

 

 

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