Sem. Michelangelo De Veteris,
II Anno di Seminario Maggiore
Commento al Vangelo nella Solennità dell’Immacolata Concezione
LUCA 1,26-38
L’immacolata Concezione! Una grande solennità, in questo tempo forte di Avvento, che si celebra al centro di queste settimane che ci preparano ad accogliere il Bambino Gesù. In questo giorno, poniamo il nostro sguardo su Maria, dimora umana del Figlio Gesù, è lei il grembo accogliente che prepara la casa di Dio tra noi.
La pagina del Vangelo di Luca che oggi risuona nelle nostre assemblee, ci trasforma in spettatori non curiosi ma attenti, interrati e coinvolti nell’ineffabile dialogo dell’Angelo Gabriele con Maria di Nazareth: è l’ingresso della benedizione di Dio nella storia. Nell’eccomi di Maria c’è il meraviglioso avvento della Parola che si fa carne nella nostra storia. In quell’eccomi c’è tutta la nostra Vita che ciascuno di noi deve consegnare al Signore, senza riserve, senza formalismi e senza nessuna costrizione. Ciascuno di noi fin dal giorno del Battesimo è chiamato a rispondere al Signore con un solo atteggiamento: di fiducia ma soprattutto con una risposta libera, chiara, radicale, definitiva e ultima. Il Si che Maria offre in risposta, risuona allora come la lode perfetta della creatura, eco fedele dell’ “Ecco, io vengo o Dio, per fare la tua volontà “ (Sal 39,3).
Maria di Nazareth è il modello a cui dobbiamo guardare affinché anche in noi si possa intravedere e gustare un umanità ricca di talenti che diventano doni per gli altri. Questa è la missione di ciascun credente, dare tutto a tutti anche se delle volte siamo intimoriti e impauriti dinanzi alle faccende tragiche che constatiamo, ma oggi serve tanta forza e coraggio per guardare oltre e vivere bene per costruire un mondo migliore cominciando dalle cose semplici della nostra vita quotidiana.
Maria di Nazareth ci lancia una sfida enorme che deve smuovere il nostro agire, i nostri pensieri e il nostro cuore perché notiamo come passa da una spiritualità che si fonda sul fascino dello straordinario a una mistica del quotidiano. Nella sua semplicità, Dio la attraversa e questo deve farci riflettere tanto da domandarci, se immersi nei rumori del mondo riusciamo ad accorgerci del Signore che sicuramente ci chiama e opera nella nostra vita ? Forse, tanti uomini e donne non si accorgono del Mistero silenzioso di Dio che ci sfiora non solo attraverso la solennità delle liturgie nelle nostre cattedrali, ma anche e soprattutto chiama nella quotidianità della vita comune: spetta alla nostra responsabilità e attenzione accogliere la sua parola di salvezza.
Maria ci aiuta a ridipingere l’icona di Dio, a farne un Dio desiderabile, bello e attraente.
Solo cosi, illuminati dall’insegnamento di Maria possiamo davvero renderci conto di ciò che siamo, per rispondere con docilità e generosità alla volontà del Signore.