Il brano evangelico di questa VI domenica del tempo di Pasqua pone in risalto un aspetto riguardante la vita di ogni uomo e l’aspirazione di ogni cuore: il raggiungimento della vera gioia. Nel discorso che sta rivolgendo ai suoi discepoli, Gesù afferma che solo restando uniti a lui ed entrando in intimità con Lui è possibile gustare l’amore vero e quindi trovare la gioia piena. Soltanto la fede in Gesù Cristo e nel suo vitale rapporto d’amore che lo unisce al Padre, ci permette di vivere in pienezza le nostre relazioni umane e ci rende capaci di generare amore.
Osservare i comandamenti, lungi dall’essere un vuoto e puro volontaristico rispetto di norme, non può che essere per noi cristiani la conseguenza di un profondo impegno personale nel donarsi carità reciproca. Tale impegno vissuto nella sequela di Cristo e alla luce della sua testimonianza, diventa una necessità e normale urgenza di vita, ossia un donarsi per i propri amici. L’amore per il prossimo si traduce in autodonazione totale. La trasformazione da servi in amici di Gesù, passa proprio per questa difficile, ma allo stesso tempo gratificante vocazione alla conoscenza e alla comunione con Dio, mediante l’insegnamento del Figlio.
La consapevolezza di essere stati scelti dal Signore e conseguentemente costituiti da lui per portare i suoi frutti, ci consolida e ci rende determinati nell’annuncio di una buona notizia evangelica che ciascuno ha sperimentato prima di tutto nella propria vita personale e comunitaria. Ognuno è chiamato a vivere l’unico e grande comandamento dell’amore in unione al Padre divenendo missionario e portando ovunque attraverso se stesso la presenza di Cristo Risorto.
1 Fra Fabrio Paciello è sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali
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V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno B I frutti del discepolo
3 Maggio 2015Comunicato Stampa
20 Maggio 2015VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno B La vera Gioia
VI Domenica di Pasqua anno B – Giovanni 15, 9-17
LA VERA GIOIA
fra Fabrio Paciello1 ,Ofm.conv
Il brano evangelico di questa VI domenica del tempo di Pasqua pone in risalto un aspetto riguardante la vita di ogni uomo e l’aspirazione di ogni cuore: il raggiungimento della vera gioia. Nel discorso che sta rivolgendo ai suoi discepoli, Gesù afferma che solo restando uniti a lui ed entrando in intimità con Lui è possibile gustare l’amore vero e quindi trovare la gioia piena. Soltanto la fede in Gesù Cristo e nel suo vitale rapporto d’amore che lo unisce al Padre, ci permette di vivere in pienezza le nostre relazioni umane e ci rende capaci di generare amore.
Osservare i comandamenti, lungi dall’essere un vuoto e puro volontaristico rispetto di norme, non può che essere per noi cristiani la conseguenza di un profondo impegno personale nel donarsi carità reciproca. Tale impegno vissuto nella sequela di Cristo e alla luce della sua testimonianza, diventa una necessità e normale urgenza di vita, ossia un donarsi per i propri amici. L’amore per il prossimo si traduce in autodonazione totale. La trasformazione da servi in amici di Gesù, passa proprio per questa difficile, ma allo stesso tempo gratificante vocazione alla conoscenza e alla comunione con Dio, mediante l’insegnamento del Figlio.
La consapevolezza di essere stati scelti dal Signore e conseguentemente costituiti da lui per portare i suoi frutti, ci consolida e ci rende determinati nell’annuncio di una buona notizia evangelica che ciascuno ha sperimentato prima di tutto nella propria vita personale e comunitaria. Ognuno è chiamato a vivere l’unico e grande comandamento dell’amore in unione al Padre divenendo missionario e portando ovunque attraverso se stesso la presenza di Cristo Risorto.
1 Fra Fabrio Paciello è sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali
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