Le parole del Signore di questa V domenica di Pasqua sono le stesse della notte della lavanda dei piedi e prima del suo arresto. Sta per subire e soffrire la passione intanto Gesù ha premura di rassicurare i discepoli, davanti alla fatica dovuta al suo ritorno al Padre e alla loro solitudine da Lui.
È il vero e grande insegnamento sulla vita cristiana, le fatiche e le speranze dei discepoli che non saranno mai lasciati soli. Parole di Gesù per il suo discorso d’addio. Alcuni fatti che avrebbero creato dolore stanno per accadere: sta per lasciarli, Giuda prepara il peggio, si preannuncia il rinnegamento di Pietro. Le ultime parole riassumono l’intero mistero. Ascoltiamo veramente e sentiremo allora parole che danno consolazione: “Non sia turbato il vostro cuore”; che danno speranza: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti”; che mostrano la signoria di Dio: “Io sono la via, la verità e la vita”; parole di vocazione che esige: “Chi crede in me compirà le opere che io compio”. Per far sì che queste parole vengano accolte occorre la fede: “Abbiate fede in Dio e in me”. Se c’è la fede, anche le situazioni di turbamento, di rinnegamento, di tradimento, si capovolgono. Cristo, il Risorto non ha abbandonato la sua Chiesa. La sua Risurrezione non diminuisce, ma rafforza i rapporti con la comunità dei credenti. Andando al Padre il suo stare nella Chiesa sarà più vero e intenso e i credenti potranno compiere le sue opere e anche di più grandi.
Questo perché il Signore è “Colui che è e che sarà sempre con te”. Il turbamento è un momento di prova che ognuno di noi vive, vuole o non vuole; lo si può vincere solo con la fiducia. Gesù lo ha superato soltanto con la fiducia nel Padre suo. Il turbamento è scompiglio, caos totale, eppure è occasione per crescere nella fiducia, nel coraggio e perché no, nell’ amore stesso. Gesù anche ha vissuto questi momenti: davanti alla morte dell’amico Lazzaro, davanti alla propria morte e davanti al rifiuto di Giuda che lo vuole uccidere. Lui, da Figlio, ripone tutta la fiducia nel Padre. In noi, nel nostro cuore, c’è sempre la paura che va di pari passo con la fiducia, ma in proporzione inversa rispetto a Gesù. Il Vangelo di questa domenica sta fra questi due sentimenti totalmente opposti: il turbamento di chi avverte un distacco e la fiducia che in cielo ci sono dei posti preparati. In mezzo c’è SEMPRE la fede, l’unica che va oltre questa apparente contraddizione.
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CHIESA REDENTA DAL SUO AMORE!. II Domenica di Pasqua
26 Aprile 2017SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A)
18 Giugno 2017V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)
La Via della Vita
Le parole del Signore di questa V domenica di Pasqua sono le stesse della notte della lavanda dei piedi e prima del suo arresto. Sta per subire e soffrire la passione intanto Gesù ha premura di rassicurare i discepoli, davanti alla fatica dovuta al suo ritorno al Padre e alla loro solitudine da Lui.
È il vero e grande insegnamento sulla vita cristiana, le fatiche e le speranze dei discepoli che non saranno mai lasciati soli. Parole di Gesù per il suo discorso d’addio. Alcuni fatti che avrebbero creato dolore stanno per accadere: sta per lasciarli, Giuda prepara il peggio, si preannuncia il rinnegamento di Pietro. Le ultime parole riassumono l’intero mistero. Ascoltiamo veramente e sentiremo allora parole che danno consolazione: “Non sia turbato il vostro cuore”; che danno speranza: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti”; che mostrano la signoria di Dio: “Io sono la via, la verità e la vita”; parole di vocazione che esige: “Chi crede in me compirà le opere che io compio”. Per far sì che queste parole vengano accolte occorre la fede: “Abbiate fede in Dio e in me”. Se c’è la fede, anche le situazioni di turbamento, di rinnegamento, di tradimento, si capovolgono. Cristo, il Risorto non ha abbandonato la sua Chiesa. La sua Risurrezione non diminuisce, ma rafforza i rapporti con la comunità dei credenti. Andando al Padre il suo stare nella Chiesa sarà più vero e intenso e i credenti potranno compiere le sue opere e anche di più grandi.
Questo perché il Signore è “Colui che è e che sarà sempre con te”. Il turbamento è un momento di prova che ognuno di noi vive, vuole o non vuole; lo si può vincere solo con la fiducia. Gesù lo ha superato soltanto con la fiducia nel Padre suo. Il turbamento è scompiglio, caos totale, eppure è occasione per crescere nella fiducia, nel coraggio e perché no, nell’ amore stesso. Gesù anche ha vissuto questi momenti: davanti alla morte dell’amico Lazzaro, davanti alla propria morte e davanti al rifiuto di Giuda che lo vuole uccidere. Lui, da Figlio, ripone tutta la fiducia nel Padre. In noi, nel nostro cuore, c’è sempre la paura che va di pari passo con la fiducia, ma in proporzione inversa rispetto a Gesù. Il Vangelo di questa domenica sta fra questi due sentimenti totalmente opposti: il turbamento di chi avverte un distacco e la fiducia che in cielo ci sono dei posti preparati. In mezzo c’è SEMPRE la fede, l’unica che va oltre questa apparente contraddizione.
Fabio Duarte, dje ,
Seminarista V anno
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